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giovedì 26 giugno 2014

Medicine Complementari Regione Toscana, Ambulatori - omeopatia, agopuntura, fitoterapia, medicina manuale



La Regione Toscana offre la possibilità di scegliere, a coloro che lo preferiscono, un modello di cura complementare (per alcuni, alternativo) alla medicina tradizionalmente proposta dal nostro sistema sanitario nazionale.

Dal sito della Regione Toscana: 


Ambulatori di medicine complementari

Circa 108 ambulatori pubblici in Toscana assicurano prestazioni di medicine complementari e che costituiscono una vera e propria Rete toscana di medicina integrata.

Anche agopuntura, medicina tradizionale cinese, omeopatia, fitoterapia e chiroterapia fanno parte delle cure assicurate dal sistema regionale di sanità.
Possono accedere tutti i residenti della Toscana.

Per prenotare una visita
- recarsi al CUP (centro unificato prenotazioni) c/o farmacie, quartieri, ospedali, distretti sanitari
- oppure telefonare al Call Center
Non occorre richiesta medica
 
Centro di medicina tradizionale cinese Fior di Prugna
via Pistoiese, 185 loc. S. Donnino - Campi Bisenzio
telefono 055 6939240/46 
fax 055 8996508
Ambulatorio di Omeopatia della Asl 2 di Lucca
via per S.Alessio Monte San Quirico 55100 Lucca
telefono 0583 970632 449459
fax 0583-970591
Centro di Medicina Integrativa
Dipartimento di Farmacologia preclinica e clinica
Università degli Studi di Firenze
Viale Pieraccini, 6
3° piano, stanza 3/16 - Firenze
tel. 055 4271209; fax 055 4271280


Video, Dott.ssa Maria Marchitiello, Omeopatia per donne (maternità) bambini e adolescenti - Azienda Sanitaria n.5 Pisa

La Regione Toscana mette anche a disposizione un decalogo per affrontare in consapevolezza e sicurezza un percorso di cura con queste medicine:


Medicine complementari

Per la sicurezza delle medicine complementari e non convenzionali

Decalogo dell'Istituto superiore di sanità

Dieci memo per la sicurezza di tutti

1. Parlane con il tuo medico
Se pensi di poterti curare con una di queste terapie parlane comunque sempre anche con il tuo medico curante.
2. Non abbandonare
Non abbandonare in nessun caso le terapie convenzionali senza averne discusso con il medico.
3. Non affidarti
Non affidarti a "presunti" ricercatori o esperti, al sentito dire, al faida-te o ai consigli di amici e conoscenti. Non affidarti  all'automedicazione se non per disturbi minori o piccole patologie, e comunque di breve durata. Parlane sempre con il farmacista o con il medico.
4. Non assumere nè raccogliere
Non assumere prodotti a composizione sconosciuta, privi di etichetta, o senza consiglio di un esperto. Non assumere, se non prescritti, prodotti naturali in gravidanza o allattamento. In campi, prati o boschi non raccogliere erbe spontanee per farne preparati ad uso medicinale
5. Diffida
Diffida di canali distributivi come Internet o delle vendite domiciliari prive delle dovute garanzie. Diffida della pubblicità di terapie o rimedi miracolosi.
6. Informati
Informati sempre sui reali vantaggi di ogni terapia, sulle garanzie di sicurezza ed efficacia, e in particolare quando ti venga proposta come sostitutiva di quella convenzionale.
7. Consulta
Consulta sempre un medico o un farmacista quando devi o vuoi somministrare un prodotto naturale a un bambino o a un anziano, anche se sani, e a maggior ragione se ammalati o in terapia con altri farmaci
8. Affidati
Per una terapia complementare o non convenzionale affidati sempre a un medico esperto, chiedendo al tuo medico di famiglia, alla tua ASL, all' Ordine dei Medici della tua Provincia e a Società Scientifiche accreditate.
9. Conserva
Conserva i prodotti nella loro confezione di origine, lontano dalla portata dei bambini, all' asciutto, lontano da fonti di luce o di calore.
10. Segnala
Segnala sempre al tuo medico o al farmacista ogni sospetta reazione avversa a un medicinale o prodotto naturale. Segnala all' Ordine dei medici o dei farmacisti chiunque ti prescriva o pratichi terapie complementari, non convenzionali, o "alternative", senza averne i requisiti professionali.

Crearsi un lavoro, Operatore Shiatsu: Istituto Europeo di Shiatsu (Fi- Mi-Bo), perché ho scelto questa scuola

Lo shiatsu rientra tra le libere professioni regolamentate dalla legge 4/2013. Non esiste attualmente un albo o l'obbligo di un diploma per esercitare. E' sufficiente rispettare le normative fiscali. E' necessario tuttavia rendersi conto che quando una persona sceglie di ricevere shiatsu, e si affida ad un operatore, sta cercando una strada per migliorare o, per lo meno, preservare una bella qualità di vita. Perché questo accada, consolidare una valida preparazione e mettersi al servizio di chi viene a cercarci è indispensabile. Studiare e ricercare non è un dovere in questo caso, ma una scelta che può cambiare significativamente la qualità dell' offerta professionale.

Sono partita da questa premessa perché la prospettiva con cui è necessario porsi rispetto a questo genere di professioni che hanno a che fare con la "cura" della persona, seppur non in senso terapeutico, richiede di tenere in considerazione la qualità della formazione, delle conoscenze, della cultura, delle esperienze della persona che si propone come professionista del settore

I criteri di ricerca che ho usato io nella scelta della scuola, sono stati: 

  • competenze degli insegnanti nell'ambito dello shiatsu, 
  • presenza insegnanti stranieri di rilievo nel mondo dello shiatsu,
  • struttura e organizzazione del piano di studi,
  • trasparenza dei costi (per potermi organizzare),
  • finalizzazione del percorso (ottenere un diploma, anche se per ora non è necessario, ma non si sa mai...)
  • recensioni positive dei partecipanti
  • Ho ricercato su internet, ho valutato, ho riflettuto e poi ho scelto: Istituto Europeo di Shiatsu di Milano, Firenze, Bologna. Ecco perché ho scelto, e proseguito, la formazione in questa scuola.



L' Istituto Europeo di Shiatsu è una scuola di formazione triennale. Per formazione si intende: studio e approfondimento degli aspetti teorico-pratici legati alla pratica dello Shiatsu; ricerca di ciò che siamo come esseri umani nel nostro percorso di evoluzione verso la felicità. Si tratta quindi di un percorso professionale che ha l'obiettivo di preparare Operatori Shiatsu con delle caratteristiche, non solo di competenza teorica, ma anche di capacità relazionale e consapevolezza. Per diventare Operatore Shiatsu e per migliorare la propria qualità di vita, l'Istituto Europeo di Shiatsu è una sana e felice scelta. 

Ottime le possibilità di specializzazione post diploma. La Dott.ssa Patrizia Stefanini, fisica teorica e Direttrice Didattica dell'Istituto, è sempre estremamente disponibile nell'offrire agli operatori tutti gli strumenti che possono essergli utili nella pratica felice della professione. Collega e amica del Prof. Emilio Del Giudice, con lui ha pubblicato alcuni articoli che raccontano le connessioni inattese tra la fisica quantistica e lo shiatsu, materiale di studio e di ricerca di cui i suoi insegnamenti si nutrono a partire dai primi livelli, con un linguaggio (verbale e non verbale) accessibile a tutti ed estremamente efficace. La Dott.ssa Stefanini, sempre attiva sul fronte della ricerca, appassionata ancora come una studentessa nel pieno degli anni universitari, condivide, in modo mai parsimonioso, le proprie conoscenze e le proprie esperienze con gli studenti e li rende partecipi sia come attori che come spettatori nella creazione dell'hadoshiatsu.


Dalla brochure di presentazione dell'hadoshiatsu, si può leggere che:

L'hadoshiatsu è un'esperienza di relazione e di contatto con radici nelle discipline orientali come lo shiatsu tradizionale e nella fisica quantistica moderna. Quello che appare un ardito parallelismo tra una disciplina orientale e una scienza moderna, si comprende meglio apprendendo che nuove ipotesi della fisica suggeriscono l'esistenza nel tessuto connettivo di percorsi privilegiati ove scorre l'energia vitale. Si conferma così la validità di mappe appartenenti alle tradizioni mediche orientali, quali quelle dei meridiani. Nell'hadoshiatsu, grazie a queste ispirazioni, si instaura tra le due persone coinvolte nell'esperienza una connessione empatica, che permette al processo di cura di arricchirsi di significati ed efficacia. Il tocco gentile dell'Hadoshiatsu sussurra alle cellule, stimola una risposta profonda, che risuona nel corpo, nella sfera emotiva, sul piano mentale.
Per questo l'hadoshiatsu è di sostegno ad una persona in momenti difficili di vita o nelle sue fasi di transizione. Diviene allora un percorso evolutivo di crescita e sviluppo personale. L'hadoshiatsu offre una nuova consapevolezza di sé, affiancando efficacemente la terapia medica e psicologica, sostenendo il processo di guarigione. L'hadoshiatsu non è un massaggio ma un'esperienza di relazione. Non è una terapia e non sostituisce la terapia medica. 

L'Istituto Europeo di Shiatsu si avvale della presenza e collaborazione di insegnanti altamente qualificati per lo svolgimento del percorso di studi: Letizia Frailich (MTC), Doria Cesario, Raffaele Schipani, Renato Busetto, Cristina Isonni, Sara Frequenti ed altri; e tra quelli stranieri: Clifford Andrews, Bill Palmer, David Bradfield, Eva Maria Schulte

La pratica, la ricerca teorica e i valori che la Scuola propone cambiano in meglio la qualità di vita dell'operatore (e di chi sta studiando per diventarlo). Vivere una bella qualità di vita, fare delle scelte felici in risonanza con la propria professionalità, impegnarsi nello studio e nella ricerca, è la migliore strategia che abbiamo per sostenere la persona che viene a cercarci per cambiare o mantenere una sana e vitale espressione di vita.

Da un punto di vista teorico, oltre che esistenziale, i modelli interpretativi offerti dall'Istituto Europeo di Shiatsu, sia durante il percorso triennale che durante la formazione post diploma, trovano riferimento nella biofisica contemporanea e negli studi del Maestro Masunaga, poi ripresi e sviluppati da Pauline Sasaki, di cui Patrizia Stefanini è stata allieva diretta. 

Tutti i prezzi e i programmi sono pubblicati sul sito www.shiatsu.mi.it, in modo da poter pianificare il proprio percorso su misura. Personalmente ho trovato sempre estrema disponibilità nella gestione dei pagamenti.

Utile sapere, per chi volesse scegliere di affrontare un percorso formativo con l'obiettivo, non solo di crescere come persona, ma anche di crearsi una professione, che la Regione Toscana riconosce lo Shiatsu tra le Discipline del Benessere e Bionaturali ( http://www.regione.toscana.it/-/discipline-bionaturali ): 



per discipline del benessere e bio-naturali: le pratiche e le tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche, artistiche e culturali esercitate per favorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona. 





L'operatore in discpline bionaturali: 
la figura che, in possesso di adeguata formazione, opera per favorire la piena e consapevole assunzione di responsabilità di ciascun  individuo in relazione al proprio stile di vita, e per stimolare le risorse vitali della persona, intesa come entità globale e indivisibile.
L’operatore in discipline del benessere e bio-naturali non prescrive farmaci, educa a stili di vita salubri, ad abitudini alimentari sane ed alla maggiore consapevolezza dei propri comportamenti.

Lo shiatsu:
Indica un trattamento manuale le cui radici teoriche-pratiche derivano dalle antiche tradizioni filosofiche del lontano Oriente. Lo Shiatsu ha lo scopo di preservare e\o ripristinare lo stato di salute della persona, risvegliando ed armonizzando le funzioni energetiche e le risorse vitali profonde dell’individuo e si avvale di tecniche e principi ben precisi. La modalità universalmente riconosciuta, peculiare del trattamento, è la pressione perpendicolare, costante e/o modulata in modo ritmico, esercitata con il peso del corpo su zone, punti e canali energetici (detti meridiani). Per esercitare la pressione si usano prevalentemente i pollici, ma secondo le necessità o gli stili si possono usare altre parti del corpo quali palmi delle mani, gomito, ginocchio, piede. 


Un articolo sulla mia esperienza formativa - percorso per il Diploma: http://seduteshiatsu.blogspot.it/2013/06/maggio-2013-diplomata-presso-l-istituto.html

Articolo sulla mia esperienza formativa - percorso post Diploma: http://seduteshiatsu.blogspot.it/2013_07_01_archive.html

Sito Istituto Europeo di Shiatsu: www.shiatsu.mi.it 


Federazione per i professionisti: www.federshiatsu.it

Video di Presentazione dell'Istituto Europeo di Shiatsu: 

martedì 20 agosto 2013

Basta poco


Con questo lavoro ho la possibilità di incontrare molte storie. La delicatezza di certi racconti tocca il cuore. Accompagnare la persona in un percorso di riconoscimento dell'espressione della propria vitalità, del modo con cui il suo essere viva si esprime attraverso il corpo, la mente, le emozioni, lo spirito, può essere commovente. Scoprire che "basta poco" per migliorare la qualità della propria vita, e allo stesso tempo accorgersi che quel "poco" è soprattutto consapevolezza, apre le porte della percezione di sé, invita all'ascolto, all'esplorazione e alla proposta di nuove strategie per la vita. Capita di rendersi consapevoli dell'inscindibile ed inestricabile rapporto che esiste tra "essere in salute" e "volere la guarigione". L'uso delle parole è essenziale: devo prendermi cura di me, devo guarire, devo fare, devo prendere ...  i viaggi che iniziano con il dovere varcano soglie poco lontane e godono di una luce fatiscente, artificiale. La volontà schiude i cancelli della creatività del cuore, del sorriso, predispone a salti e corse intense e divertenti, rasserena, rende sicuri, fieri, innamorati. Come scegliere di volere piuttosto che inseguire il dovere? Si tratta di intraprendere un percorso di ricerca, è un esercizio spirituale.
"Basta poco": porre attenzione all'uso che facciamo delle parole volere o dovere è un ottimo inizio di ascolto ed esplorazione. Iniziare poi a scegliere consapevolmente tra il dovere e il volere, è il secondo passo. La mente e l'animo si renderanno più nitidi, i sintomi cambieranno nota, le tensioni si scioglieranno e la vita inizierà ad assumere un significato personale, e sarà un significato conferitole con creatività, invenzione, intuizione, amore e passione. Lo Shiatsu è uno strumento per incontrare i luoghi (non-luoghi) in cui alberga la volontà, per sostenere l'ascolto di sé e per offrire a se stessi spazi e momenti di ascolto, esplorazione, consapevolezza, proposta, trasformazione. Incontrata la volontà, presso il cuore, i processi vitali, le funzioni che ci rendono vivi, si troveranno in armonia tra loro e sapranno scegliere contesti, luoghi e tempi con cui sentirsi in sintonia. L'armonia e la sintonia con se stessi, con gli altri e con l'ambiente in cui viviamo sono il risultato di scelte felici portate avanti nella consapevolezza.
Lo Shiatsu è un'esperienza di relazione mediata dal tocco che accompagna in un percorso di consapevolezza ed evoluzione personale.

Valentina Ponti

lunedì 22 luglio 2013

Hado Shiatsu Residential Course 2013

Medico guarisci te stesso: così guarirai anche il tuo malato.
Sarà la tua migliore cura lo scorgere con i suoi propri occhi
colui che ha saputo guarire se stesso. 

Così parlò Zarathustra, Della virtù che dona, cap.2, F. Nietzsche

E dopo il Diploma, il percorso formativo presso l' Istituto Europeo di Shiatsu prosegue. La tappa del Residenziale Hado Shiatsu, che si è svolta dal 18 al 21 luglio 2013, è stata un'esperienza ricca ed intensa. Quattro giorni di approfondimenti, ricerca, scambio, riflessione, pratica, esperienza, condivisione delle esperienze, pianificazione di progetti e realizzazione di altri. 

Entrare in fase con il gruppo e l'ambiente cambia il personale modo di essere.
Un gruppo eterogeneo ma capace di entrare in fase, sempre rinnovato, mai uguale, ma comunque aperto a nuove connessioni, nuovi ritmi, nuove esperienze. L'eterogeneità delle persone presenti, l'arrivo di persone nuove, arricchisce le risorse personali. L'ambiente che si crea in questi seminari va al di là del luogo fisico in cui avvengono, è il risultato anche del modo di essere di ciascun operatore presente, della sua qualità di vita e di presenza. 


Una ricerca di natura sacra.
Il regalo più bello che mi ha offerto l' Istituto Europeo di Shiatsu, soprattutto nella persona della Dott.ssa Patrizia Stefanini, è stato la possibilità di fare esperienza di cosa significhi ricercare.  "Una ricerca di natura sacra" è la suggestione emersa in questi giorni per segnare una traccia nella memoria di ciò che insieme, come gruppo, stiamo facendo, e per questa evocazione ringrazio Lisa. 


Hado Shiatsu, esperienza rigenerante.
Ogni seminario Hado Shiatsu è un'esperienza di vita, un momento per ricondurre se stessi all'essenziale, all'integrazione e alla ricerca di un grado di ordine interiore efficace per portare la cura nel proprio lavoro. Rigore, presenza, consapevolezza, curiosità, chiarezza, ordine, essenzialità, fiducia, dedizione, condivisione, sono alcune delle parole con cui voglio descrivere questo viaggio. 


Andare oltre nella ricerca per offrire il meglio di noi a chi ci viene a cercare.
La parte teorica, i riferimenti, i contributi, gli interventi sono nutrimento e risorse inestimabili per chi sta ricercando al di là di ogni risultato intermedio. Andare sempre oltre con lo studio, l'esperienza, l'intuizione, la saggezza acquisita, per offrire sempre il meglio di sé, per garantire un grado di qualità sempre più evoluto rispetto al precedente da mettere a disposizione alle persone che "ci vengono a cercare" (bellissima evocazione di Donato Mellone relativamente al ruolo che abbiamo come operatori shiatsu). 


Sosteniamo questa meraviglia e andiamo oltre.
Consiglio a tutti gli operatori shiatsu di partecipare, almeno una volta, ad un seminario Hado Shiatsu. Nell'Hado Shiatsu è possibile fare esperienza diretta dei cambiamenti che accadono nell'offerta del "tocco" se la nostra "presenza", come operatori, cambia qualitativamente, se il nostro stile interno va nella direzione di una ricerca di natura sacra, perché è bello, oltre che sano, riconoscere la sacralità in noi, in quello che facciamo e nelle persone a cui portiamo la nostra offerta. Nella ricerca di natura sacra sosteniamo la meraviglia, e come ricorda sempre Patrizia, è necessario, soprattutto in questi tempi, ritornare a meravigliarci della bellezza della vita.



martedì 4 giugno 2013

Medicine complementari in Toscana



Le discipline del benessere e bio-naturali sono tutte quelle tecniche che, pur non essendo sanitarie, promuovono il benessere della persona e contribuiscono a mantenerne l'equilibrio psicofisico.

In particolare la Legge regionale n. 2/2005 "Discipline del Benessere e Bio-naturali" le definisce pratiche e tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche, artistiche e culturali esercitate per favorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona. La stessa legge ne regolamenta la pratica a tutela della qualità delle prestazioni effettuate e della professionalità degli operatori.
La delibera del Consiglio regionale n.1 del 28 gennaio 2009 individua e completa il percorso di regolamentazione di queste discipline, che per effetto della successiva delibera n.9 del 27 gennaio 2010 risultano essere le seguenti:

  • Craniosacrale
  • Naturopatia
  • Prano-pratica
  • Riflessologia
  • Shiatsu
  • Esercizi di lunga vita Taiji-Qi Gong
  • Tuina
  • Suoni Musica e Benessere
  • Yoga
  • Osteopatia
  • Metodo Feldenkrais


  1. Elenco regionale (Toscana) operatori in discipline bionaturali
  2. Discipline bionaturali
Legge regionale 03 gennaio 2005, n. 2, 
Discipline del benessere e bio-naturali

(Bollettino Ufficiale n. 3, parte prima, del 12.01.2005)

Art. 01 - Finalità ................................................................1
Art. 02 - Definizioni ..........................................................1
Art. 03 - Formazione .........................................................1
Art. 04 - Comitato regionale per le discipline del benessere e bio-naturali ......................................................................1
Art. 05 - Elenco regionale delle discipline del benessere e bio-naturali .........................................................................2
Art. 06 - Rete del benessere ...............................................2
Art. 01 - Finalità
1. La Regione Toscana, nell'ambito delle attività di promozione e conservazione della salute, del benessere e della migliore qualità della vita, e allo scopo di assicurare ai cittadini, che intendono accedere a pratiche finalizzate al raggiungimento del benessere un esercizio corretto e professionale delle stesse, individua con la presente legge le attività, di seguito denominate discipline del benessere e bio-naturali.
Art. 02 - Definizioni
1. Ai fini della presente legge si intende:
a) per discipline del benessere e bio-naturali: le pratiche e le tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche, artistiche e culturali esercitate per favorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona. Tali discipline non si prefiggono la cura di specifiche patologie, non sono riconducibili alle attività di cura e riabilitazione fisica e psichica della popolazione erogate dal servizio sanitario, né alle attività connesse a qualunque
prescrizione di dieta, né al le attività disciplinate dalla legge regionale 31 maggio 2004, n. 28 (Disciplina delle attività di estetica e di tatuaggio e piercing); le discipline del benessere e bio-naturali, nella loro diversità ed eterogeneità, sono fondate su alcuni principi-guida, in particolare sui seguenti:
1) approccio globale alla persona e alla sua condizione;
2) avere come scopo il miglioramento della qualità della vita, conseguibile anche mediante la stimolazione delle risorse vitali della persona;
3) importanza dell'educazione a stili di vita salubri e rispettosi dell'ambiente.
4) non interferenza nel rapporto tra medici e pazienti e astensione dal ricorso all'uso di farmaci di qualsiasi tipo, in quanto estranei alla competenza degli operatori in discipline del benessere e bio-naturali;
b) per operatore in discipline del benessere e bio-naturali: la figura che, in possesso di adeguata formazione, opera per favorire la piena e consapevole assunzione di responsabilità di ciascun individuo in relazione al proprio stile di vita, e per stimolare le risorse vitali della persona, intesa come entità globale e indivisibile. L'operatore in discipline del benessere e bio-naturali non prescrive farmaci, educa a stili di vita salubri, ad abitudini alimentari sane ed alla maggiore consapevolezza dei propri comportamenti.
Art. 03 - Formazione
1. All'esercizio delle discipline del benessere e bio-naturali si accede mediante un percorso di formazione, di durata almeno triennale, predisposto nell'ambito della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro) - modificata dalla legge regionale 24 dicembre 2003, n. 65 -, degli atti attuativi della stessa e di quanto disposto dall'articolo 4.
Art. 04 - Comitato regionale per le discipline del benessere e bio-naturali
1. E' istituito presso la direzione generale "Diritto alla salute e politiche di solidarietà", di concerto con la direzione generale "Politiche formative, beni e attività culturali" della Regione Toscana, il Comitato regionale per le discipline del benessere e bio-naturali, di seguito denominato Comitato. Il Comitato è organismo di consulenza della Giunta regionale.
2. Il Comitato è nominato, con decreto del Presidente della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale al diritto alla salute, di concerto con l'Assessore regionale all'istruzione, formazione e lavoro e con l'Assessore all'artigianato, piccola e media impresa, industria ed innovazione ed è composto da:
a) il direttore generale della direzione generale "Diritto alla salute ed alle politiche di solidarietà", o suo delegato;
b) il direttore generale della direzione generale "Sviluppo economico", o suo delegato;
c) il direttore generale della direzione generale "Politiche formative e beni culturali", o suo delegato;
d) il direttore generale della direzione generale "Organizzazione e sistema informativo", o suo delegato;
e) due rappresentanti nominati dagli organismi regionali delle associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative;
f) due rappresentanti nominati dagli organismi regionali maggiormente rappresentativi degli artigiani;
g) tre esperti nelle discipline del benessere e bio-naturali;
h) tre esperti designati di comune accordo dalle associazioni e scuole operanti nel settore, maggiormente rappresentative, a livello nazionale e regionale.
3. Nella prima applicazione della presente legge, e non oltre centottanta giorni dall'entrata in vigore della stessa, la Giunta regionale nomina il Comitato nella composizione di cui al comma
2, lettere a), b), c), d), e), f) e g).
4. Il Comitato di cui al comma 3, entro centottanta giorni dal suo insediamento, propone all'approvazione della Giunta regionale:
a) la definizione, ai fini dei successivi adempimenti, dei contenuti delle discipline del benessere e bio-naturali e, per ciascuna, del relativo percorso formativo;
b) l'elenco delle scuole a livello nazionale e regionale operanti nel settore;
c) i requisiti di qualità di ciascuna disciplina ;
d) i criteri di organizzazione dell'elenco regionale delle discipline del benessere e bio-naturali, di cui all'articolo 5, e le modalità di iscrizione alle relative sezioni di cui all'articolo 5.
5. La Giunta regionale, sulla base delle proposte del Comitato istituito ai sensi del comma 3, presenta al Consiglio regionale una proposta di deliberazione con i contenuti di cui al comma 4,lettere a), b), c), d).
6. Il Comitato, integrato con gli esperti di cui al comma 2, lettera h), propone alla Giunta regionale la valutazione di nuovi inserimenti tra le discipline del benessere e bio-naturali già
definite, esercita il monitoraggio sulle attività del settore e tutte le Raccolta Normativa della Regione Toscana 1 2b Professioni l.r. 2/2005 altre funzioni assegnate dalla Giunta regionale nell'ambito delle proprie competenze.
7. La Giunta regionale disciplina le modalità di funzionamento del Comitato.
Art. 05 - Elenco regionale delle discipline del benessere e bio-naturali
1. Entro sessanta giorni dall'approvazione della deliberazione del Consiglio regionale di cui all'articolo 4, comma 5, è istituito l'elenco regionale delle discipline del benessere e bio-naturali. L'elenco è tenuto presso la Giunta regionale e si articola nelle seguenti sezioni:
a) sezione delle scuole di formazione maggiormente rappresentative a livello nazionale e regionale per operatori nelle discipline del benessere e bio-naturali;
b) sezione degli operatori nelle discipline del benessere e bio-naturali; la sezione è suddivisa in sottosezioni relative a ogni specializzazione.
2. Per l'iscrizione nella sezione delle scuole di cui al comma 1, lettera a), le scuole devono dimostrare di aver svolto attività documentabile ed iniziative di formazione da almeno tre anni.
3. Alla sezione di cui al comma 1, lettera b), sono iscritti gli operatori in possesso dell'attestato di qualifica.
4. In fase di prima applicazione della presente legge e comunque per tre anni dalla data della sua entrata in vigore, alla sezione di cui al comma 1, lettera b), dell'elenco regionale, possono essere iscritti gli operatori che autocertifichino alla Giunta regionale adeguata preparazione e dimostrino di aver svolto attività da almeno due anni sulla base di una formazione
finalizzata.
Art. 06 - Rete del benessere
1. La Regione Toscana, allo scopo di incrementare il benessere dei cittadini e di assicurare loro uno standard di qualità delle attività esercitate per la ricerca ed il mantenimento del benessere, promuove l'istituzione della Rete del benessere intesa come l'insieme delle discipline del benessere e bio-naturali.
2. Fanno parte della Rete del benessere gli operatori iscritti nell'elenco di cui all' articolo 5 , comma 1, lettera b).
Note
1. La legge è stata modificata con l.r. 28 marzo 2008, n. 16 “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n. 2 (Discipline del benessere e bio-naturali). “, successivamente abrogata con l.r. 28 maggio 2008, n. 32 “Abrogazione della legge regionale 28 marzo 2008, n. 16 (Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n. 2 “Discipline del benessere e bio-naturali”).

Codice Deontologico dell’ Operatore in Discipline Bio-Naturali (DBN)



1. Definizione di Operatore in Discipline Bio-Naturali (DBN)

L’Operatore in DBN ricopre il ruolo di consulente nel campo del benessere e di educatore a stili di vita, abitudini alimentari, rapporti con l’ambiente e le persone, atti alla salvaguardia dello stato di benessere ed alla valorizzazione delle risorse vitali. La sua opera è imperniata sul concetto di prevenzione, sulla valorizzazione dell’equilibrio psico-fisico e sulla stimolazione delle risorse vitali dell’individuo attraverso metodi ed elementi naturali la cui efficacia sia stata verificata nei contesti culturali di provenienza e le loro evoluzioni nei vari contesti socio-culturali. L’operatore in BDN basa la sua attività professionale sul rapporto interpersonale e sull’applicazione di discipline energetiche, olistiche, naturali e tecniche corporee. Qualora la sua formazione sia multidisciplinare, egli è in grado di scegliere la disciplina più idonea per la persona che gli si presenta.
2. Preambolo

Il codice deontologico è l’insieme dei principi e delle norme che l’ operatore in DBN deve osservare nell’esercizio della professione. La sua predisposizione e la sua revisione periodica sono di fondamentale importanza per lo sviluppo della professione.
3. Impegno etico

L’operatore in BDN si impegna ad esercitare la sua attività secondo coscienza. Egli mantiene un comportamento giusto e leale con tutti, siano essi clienti, collaboratori, colleghi o terzi in generale, evitando tutto quanto possa pregiudicare la reputazione personale e della categoria. L’operatore in DBN è tenuto al rispetto dell’utente e della sua condizione psico-fisica, e non può approfittare del rapporto professionale per assicurare a se o ad altri indebiti vantaggi.
4. Impegno professionale

L’operatore in DBN esercita la libera professione direttamente di persona, senza pseudonimo. In tutte le sue azioni egli deve salvaguardare la serietà e la credibilità della sua professione. L’operatore in BDN deve porre tutte le sue conoscenze e capacità al servizio della professione ed usare la massima scrupolosità nell’educare ed indirizzare le persone verso il miglioramento e la conservazione del benessere. Non scende mai a compromessi rispetto ai principi e alle regole che disciplinano la sua professione.
5. Collaborazione con i colleghi e con gli operatori

I rapporti con i colleghi devono essere improntati alla massima correttezza e solidarietà professionale. L’operatore in BDN deve svolgere l’attività professionale che gli compete, senza sconfinare nell’ambito di pertinenza di altre professioni; nella piena libertà del suo operato, deve essere disponibile alla collaborazione con altre figure professionali che interagiscono con l’utente su sua richiesta o con il suo consenso.
6. Segreto professionale

L’operatore in DBN è subordinato al segreto professionale e come lui i suoi collaboratori. Nei casi di collaborazione con colleghi o altri operatori, può condividere solo le informazioni strettamente necessarie al miglioramento dello stato di benessere dell’utente.
7. Rapporto con l’ utente

L’operatore in DBN, nel libero esercizio della sua attività, può rifiutare le sue prestazioni se ritiene che non sussista il necessario rapporto di fiducia con il potenziale utente. Se lo ritiene opportuno, l’operatore può rilasciare una scheda informativa con i consigli per la risoluzione delle tematiche affrontate ed un resoconto delle tecniche di riequilibrio consigliate e/o attuate. L’operatore in DBN deve stimolare un atteggiamento attivo nell’utente scoraggiando quindi qualsiasi forma di dipendenza.
8. Aggiornamento professionale

L’operatore in DBN è tenuto a svolgere una costante opera di aggiornamento e perfezionamento della sua professionalità attraverso un costante confronto ed occasioni di ricerca ed approfondimento.
9. Studio professionale

I locali in cui si svolge l’attività professionale devono corrispondere ai requisiti della legislazione vigente. Lo studio deve essere attrezzato in maniera adeguata per la corretta applicazione delle discipline esercitate. All’interno dei locali dovranno essere esposti, e ben visibili, l’attestato che certifica la professionalità dell’operatore stesso ed il Codice Deontologico.
10. Titoli e qualifiche

L’operatore in DBN rinuncia a servirsi di qualifiche o titoli accademici che non gli competono. Egli si astiene da qualsiasi forma di pubblicità ingannevole.
11. Consenso informato

L’operatore in DBN è tenuto a prospettare con chiarezza agli utenti efficacia e potenzialità del trattamento, evitando di dar luogo ad aspettative ingiustificate.
SANZIONI DISCIPLINARI
12. Sanzioni

1. All’Associato che si rende colpevole di abuso o mancanza nell’esercizio della professione o che comunque tiene un comportamento non conforme alle norme del Codice Deontologico, al decoro o alla dignità della professione, l’Associazione infligge, tenuto conto della gravità del fatto, una delle seguenti sanzioni adeguata e proporzionata alla violazione delle norme deontologiche:
a) ammonizione;
b) censura;
c) sospensione temporanea dall’Associazione;
d) espulsione dall’Associazione.
2. Il tipo e l’entità di ciascuna sanzione sono determinati in relazione ai seguenti criteri:
a) intenzionalità del comportamento;
b) grado di negligenza, imprudenza, imperizia, tenuto conto della prevedibilità dell’evento;
c) grado di danno o di pericolo causato;
d) presenza di circostanze aggravanti o attenuanti;
e) recidiva e/o reiterazione.

13. Ammonizione

1. La sanzione dell’ammonizione consiste in un richiamo scritto comunicato
all’interessato sull’osservanza dei suoi doveri e in un invito a non ripetere quanto commesso. Viene inflitta nei casi di abusi o mancanze di lieve entità che non hanno comportato riflessi negativi sul decoro e sulla dignità della professione.
2. In caso di abuso o mancanza che possano dar luogo ad ammonizione, commessi nei confronti di utenti/clienti o di altro iscritto all’associazione o di enti, il Presidente dell’Associazione esperisce un preventivo tentativo di conciliazione fra le parti.
3. Tre provvedimenti di ammonizione comportano la sanzione della censura.

14. Censura

1. La sanzione della censura consiste in una dichiarazione di biasimo resa pubblica.
E’ inflitta nei casi di abusi o di mancanze, che siano lesivi del decoro e della dignità della professione.
2. In caso di abuso o mancanza che possano dar luogo alla censura, commessi nei confronti di utenti/clienti o di altro iscritto all’Associazione o di enti, il Presidente dell’Associazione esperisce un preventivo tentativo di conciliazione.
3. Tre provvedimenti di censura comportano d’ufficio la sospensione dall’Associazione per un periodo non superiore a giorni 90.

15. Sospensione temporanea

1. La sospensione temporanea dall’Associazione consiste nella sospensione dalla condizione di Associato.
2. La sanzione della sospensione temporanea dall’Associazione viene inflitta fino al massimo di due anni:
a) per violazioni del codice deontologico, che possano arrecare grave
nocumento a utenti/clienti o ad altro iscritto all’Associazione o enti; oppure generare una più estesa risonanza negativa per il decoro e la dignità della professione a causa della maggiore pubblicità del fatto;
3. Nei casi di maggiore gravità, la sanzione della sospensione temporanea può essere motivatamente inflitta in via cautelare provvisoria al momento dell’apertura del procedimento disciplinare.
4. Tre provvedimenti di sospensione temporanea maturati nell’arco di cinque anni, comportano l’espulsione dall’Associazione.

16. Espulsione

1. L’espulsione consiste nella cancellazione dall’Associazione.
2. La sanzione dell’espulsione dall’Associazione viene inflitta:
a) in caso di tre sospensioni temporanee maturate nell’arco di cinque anni;
b) nei casi di violazione del codice deontologico e/o di comportamento non
conforme al decoro e alla dignità della professione di gravità tali da rendere
incompatibile la permanenza nell’Associazione;
c) nel caso di condanna con sentenza passata in giudicato a pena detentiva non inferiore a tre anni per fatti commessi nell’esercizio della professione;
3. Il professionista espulso può, non prima di cinque anni dalla data di efficacia del provvedimento di espulsione, a domanda, essere di nuovo iscritto all’Associazione qualora siano venute meno le ragioni che hanno determinato l’espulsione. In ogni caso, può essere di nuovo Associato purché in possesso dei requisiti prescritti al momento di presentazione della domanda di ammissione.

17. Incompatibilità

1. Le sanzioni disciplinari della censura, della sospensione temporanea e dell’espulsione dall’Associazione non sono deontologicamente compatibili con l’assunzione e/o il mantenimento delle cariche di Presidente, Membro del Consiglio Direttivo, di Revisore dei Conti o di Probiviro.
2. L’incompatibilità è riferita alla durata del mandato elettivo o comunque alla durata della sospensione e/o della espulsione se superiore.

18. Pubblicità

1. La censura, la sospensione temporanea dall’Associazione e l’espulsione
sono rese pubbliche mediante affissione presso la bacheca nella Sede Nazionale.

19. Apertura del procedimento e tentativo di conciliazione

1. Il Presidente dell’Associazione, a seguito di denuncia o segnalazioni sottoscritte o provenienti da privati o da enti, dopo un attento esame dell’attendibilità e fondatezza delle segnalazioni, esperisce un tentativo di conciliazione tra le parti. Della eventuale conciliazione viene dato formalmente atto a verbale che viene trasmesso al Consiglio Direttivo per la deliberazione dell’archiviazione del caso.
2. In caso di mancata conciliazione, e comunque nel caso di segnalazione da parte di autorità giudiziaria, il Presidente trasmette gli atti al Consiglio dei Probiviri per l’eventuale apertura del procedimento disciplinare.

20. Relazione e deliberazione finale

1. Le sanzioni sono deliberate dal Consiglio dei Probiviri all’esito del procedimento disciplinare, salvo l’espulsione che è deliberata dall’Assemblea degli Associati su richiesta del Collegio dei Probiviri.
2. Il Consiglio dei Probiviri, con voto espresso, delibera l’archiviazione, se gli addebiti risultano infondati o l’eventuale sanzione da infliggere.
Il provvedimento deve essere adeguatamente motivato con indicazione dei
presupposti di fatto e delle ragioni di diritto che lo hanno determinato, in relazione alle risultanze dell’istruttoria.
1. Contro il provvedimento di irrogazione della sanzione l’interessato può proporre ricorso al Consiglio Direttivo.

21. Pubblicità e comunicazioni

1. La deliberazione che definisce il procedimento disciplinare viene comunicata all’Associato interessato entro 30 giorni dalla sua adozione dal Presidente dell’Associazione, a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata al domicilio risultante all’Associazione o al diverso domicilio a tale scopo indicato dall’Associato. La comunicazione deve contenere l’esplicito avvertimento che il provvedimento può essere impugnato con ricorso al Consiglio Direttivo entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione.
La deliberazione, viene affissa per 10 giorni consecutivi nella sede Nazionale dell’Associazione.
1. Tutti gli atti relativi ai procedimenti disciplinari sono custoditi dalla Segreteria Nazionale


22. Norme finali

1. Il presente Regolamento relativo alle Sanzioni Disciplinari è parte integrante del Codice Deontologico.